Formato 25×24 cm – Pagine 320 – 200 foto a colori scattate dall’autore Renzo Ribetto e da suo figlio Marco – 13 riproduzioni di quadri a colori dell’autore Daniele Ribetto – 28 racconti – 1 poesia – Euro 49,00 – Editore MacMedia di Pinerolo

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Tutto il ricavato delle vendite viene devoluto dagli autori per il rinnovo dell’interno della Chiesa della Visitazione di Bourcet.

Gli autori

DANIELE RIBETTO E RENZO RIBETTO

DANIELE RIBETTO, imprenditore nel campo dell’ automazione industriale, nasce a Pinerolo il 17 giugno del 1953.

Dopo aver conseguito la maturità scientifica e aver frequentato per alcuni anni la facoltà di Economia e Commercio a Torino , ben presto si accorge che le sue vere vocazioni sono l’arte e la conoscenza del mondo .

Inizia quindi a coltivare la pittura , l’ incisione e la scultura. Intraprende viaggi che lo portano in moltissime parti del mondo creandogli un bagaglio culturale non indifferente ed una miriade di contatti umani che oggi gli permettono di avere amici sparsi ovunque.

Sposato con Maria Grazia, che per prima lo conduce a Bourcet, capisce che quel vallone, quei villaggi e quella gente possono rappresentare per lui una base indispensabile e vitale per il suo equilibrio e per le sue ispirazioni artistiche.

Specializzatosi per lungo tempo nella tecnica del “bianco e nero” e della ritrattistica , passa poi al colore ed alla produzione di quadri di grandi dimensioni.

Impegnato ed attivo nel sociale, è da anni Presidente della Società di Bourcet che si occupa della salvaguardia e della valorizzazione del territorio montano.

Grande amante dello sport e dell’ attività fisica, ha praticato, con passione e buoni risultati, lo sci , l’ hockey su prato, il tennis e la corsa in montagna.

Con questo libro è alla sua prima esperienza letteraria, abbinata all ‘ immagine e all’illustrazione.

RENZO RIBETTO, figlio di operai, nasce il 24 marzo 1953 a Pinerolo.

Cresce a Villar Perosa ed all’età di 10 anni la famiglia di trasferisce presso il locale lago artificiale.

L’acqua ed i suoi ambienti entrano come un vento impetuoso nella sua vita.

Impara ad amarli e rispettarli. Una scoperta lenta, spesso in solitudine, che lo affascina e che segnerà la sua formazione. Si diploma a Pinerolo e si iscrive alla facoltà di ingegneria civile del politecnico di Torino. Dirà ben presto: l’ingegneria è l’arte di realizzare la teoria, è un miracolo umano, ma non ha cuore e non ha anima.

Nel 1976 muore improvvisamente il padre. Quando la laurea è vicina, abbandona gli studi.

Si sposa e, nel 1988, fresco padre del secondo figlio, vince il concorso per guardaparco al Parco Naturale della Rocca di Cavour. Studia e ricerca, si impegna per trasmettere ai giovani l’amore ed il rispetto per la terra. Nel 1995, quando il Parco della Rocca diviene Riserva del Parco de Po Cuneese, ritorna al mondo dell’acqua. Il nuovo ruolo, che lo porta a conoscere luoghi e genti nuove, arricchisce ed amplia il suo orizzonte culturale.

Nel 1999 fonda il Servizio Didattica del Parco. Tra il 2000 ed il 2005 progetta e realizza il Museo del Po di Revello e quello del Bosco dell’Alevè di Casteldelfino. Nel 2005 pubblica a Saluzzo “La Pietra di Sole”, raccolta di fiabe ispirate al mondo naturale.

I DUE

Daniele e Renzo Ribetto hanno una lunga storia comune. Frequentano assieme le scuole dell’obbligo a Villar Perosa e si diplomano nello stesso istituto a Pinerolo. La scuola non è l’unico contatto. Lo sport, ed in particolare l’hockey su prato, li unisce dal 1969 al 1980. E’ una grande avventura che salda l’amicizia e matura valori che resteranno. Nel 1980 Renzo lascia la squadra. Le loro vite divergono. L’uno si dedica all’ambiente l’altro segue le orme del padre imprenditore. Trascorrono gli anni. Nel 2003 si incontrano a Bourcet, dove nel frattempo Daniele ha posto radici, sposando una ragazza originaria del posto e dove Renzo giunge per caso incuriosito dal mitico luogo, di cui ha sempre inteso parlare e che non ha mai visto.

E’ un incontro anonimo. Le due vite all’apparenza non hanno alcun punto in comune. Affascinato dai luoghi, dalla magia malinconica dei villaggi abbandonati, Renzo torna sempre più spesso nel vallone. Inizia a fotografare la terra di Bourcet in tutti i suoi aspetti. Legge i segni di una civiltà morente e decide di documentarla, di non lasciarla alla deriva nel tempo. E’ quanto aspetta Daniele, che da anni coltiva il desiderio di dedicare un libro a quella terra. Aspetta un compagno di avventura con cui condividere sentimenti, speranze, passioni.

Nei primi mesi del 2006 la decisione è presa. Daniele propone il libro a Renzo e questi accetta con entusiasmo.

I due personaggi, pur profondamente diversi, riscoprono sentimenti comuni, benché coltivati in campi lontani tra loro. Uniscono le forze in un lavoro che diventa ad un tempo gioco e sfida, innanzi tutto verso loro stessi. Ciascuno con i suoi mezzi, penna, pennello e macchina fotografica, scruta e cerca tra i sassi di Bourcet, a scoprirne i segreti, la gente, la vita ch’è stata, i valori, le radici profonde, i frammenti d’amore, cercando di portarli a nuova vita, che né l’uno né l’altro sa se ci sarà ma che sia l’uno che l’altro si sforza di trovare.

Perché ancora un libro su Bourcet

Perché ancora un libro su Bourcet ? Molti , tra coloro ai quali questo libro capiterà per qualsivoglia motivo tra le mani , si porranno certamente questa domanda.Effettivamente è vero.Molto è stato detto e ancor di più molto è stato scritto su Bourcet. Malgrado ciò abbiamo entrambi avvertito forte il bisogno di dare un ulteriore, ma significativo contributo personale a questo bellissimo ed incantevole angolo di mondo che ci ha affascinati e catturati.

Abbiamo soprattutto voluto rappresentare Bourcet così com’è , come lo vediamo , senza veli e senza sogni perché qui, in questa essenzialità, sta la sua struggente bellezza e la sua incredibile forza.

Abbiamo semplicemente desiderato restituire a questa incolta natura e a queste perdute mura la dignità ed il rispetto che le competono.

Volutamente abbiamo cercato di stare il più possibile lontano dalla solita retorica gratuita, dalla disgustosa storicità rimestata, dalla polemica sterile e dalla inutile nostalgia.

Bourcet non ha bisogno di tutto questo perché Bourcet parla da solo .

Ogni angolo, ogni scorcio, ogni spaccato ha un linguaggio tutto suo: è il linguaggio universale della storia, dell’ uomo, dell’ umiltà e della fatica .

Scrivere su Bourcet e di Bourcet è terribilmente difficile e complicato.

Ad ogni parola, ad ogni riga si rischia di di cadere nel luogo comune, nel banale, nell’ eccesso, nella contraddizione .

Per questo motivo ci siamo entrambi permessi solo alcune iniziali divagazioni letterarie e poi abbiamo ben presto lasciato che le immagini, che i “ frammenti “ parlassero loro per noi con il loro inequivocabile linguaggio.

Selezionando le immagini non ci siamo posti dei limiti o dei confini ben precisi, bensì abbiamo lasciato che il nostro sentimento e la nostra passione scegliessero a ruota libera per noi .

Non nascondiamo che è stato veramente difficile operarare questa scelta tra le migliaia di immagini prodotte in anni di paziente e faticoso lavoro: erano tutte così belle , così struggenti, così dense di messaggi che veramente avrebbero tutte meritato a pieno titolo di far parte del libro.

Avremmo comunque dovuto mandare in stampa una decina di volumi e, sinceramente, ci è sembrato un po’ esagerato e forse anche eccessivamente oneroso.

Sicuramente un discorso particolare lo merita la natura nella quale Bourcet è immerso.

Abbiamo voluto cogliere diversi aspetti che ci sono sembrati significativi e stupendi.

La natura, poco per volta, si sta impossessando di Bourcet quasi che, per una sorta di pudore, essa voglia coprire e nascondere il passaggio dell’ uomo, il suo abbandono e l’inizio della sua folle corsa verso il benessere e verso la dissoluzione dei valori.

La natura che, come uno scrigno, vuole chiudersi a protezione dei suoi preziosi segreti per tramandarli alla storia .

Ebbene, in questo libro, abbiamo cercato di carpire questi ultimi segreti prima che lo scrigno si chiuda definitivamente per non riaprirsi mai più .

Lo abbiamo fatto con assoluto amore, con grande rispetto ed il più possibile in silenzio perché Bourcet, oggi, ha soprattutto bisogno di questo e non di altro.

Se in questa nostra opera abbiamo inavvertitamente colpito la sensibilità di qualsivoglia persona, ce ne scusiamo sin dall’ inizio e siamo a completa disposizione per avviare qualsiasi discussione in merito.

Leggere la storia ed i suoi passaggi non è cosa facile perché la storia è fatta dagli uomini e come gli uomini ha mille volti e mille verità .

La storia è un soffio, è un alito di vento, è una nuvola che corre, è un battito di ali, è acqua che scorre, è un rintocco di campana, è fumo che si alza, è profumo di pane.

Noi la storia l’ abbiamo incontrata lassù .

Dedicato a

Desideriamo dedicare questo lavoro a tutte le donne ed a tutti gli uomini di montagna che, in passato, hanno combattuto contro la fame, la malattia, la paura, la disperazione, la morte, l’oppressione e le avversità della natura per difendere la loro terra ed i valori fondamentali di vita. Non vogliamo dimenticare che con il loro sacrificio e la loro abnegazione ci hanno permesso e ci permettono, oggi, di vivere una vita libera e dignitosa in un mondo migliore. Molti non hanno volto e forse nemmeno un luogo dove offrire loro un fiore, ma sono comunque nel profondo del nostro cuore e del nostro pensiero. Non possiamo inoltre dimenticare quanti sono partiti da Bourcet e, viandanti nel mondo, non sono più riusciti a tornare alla loro terra: avevano con sé una piccola valigia, un grande cuore e tanta voglia di lottare. Bourcet è fiero di questi suoi figli transfughi che tanta dignità e tanto onore hanno saputo infondere ovunque siano andati. Nemmeno il tempo potrà cancellare le orme dei loro scarponi sulle strade del mondo. Infine una dedica particolare la vogliamo fare a Jean, nostro adorato padre e amico, scomparso troppo presto. Uomo particolare, dotato di grande intelligenza e cultura, aveva compiuto i suoi diciotto anni come partigiano a Bourcet sotto le granate tedesche. Anarchico, rosacruciano, pittore sopraffino, uomo di grande giustizia e umanità, lavoratore instancabile, ci ha lasciato il dono dell’introspezione e del rispetto. Con questa opera, desideriamo rendergli merito per ciò che di indimenticabile ha lasciato e per tutto l’amore che ha dato.

Gli Autori

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