2 – News


Sabato 31/10 a partire dalle ore 8,00 si effettueranno dei lavori di sistemazione ed ottimizzazione della  carrozzabile nel tratto Cappella – Chasteiran in seguito alla recente  asfaltatura di alcuni spezzoni di strada.  Chi vorrà offrire la propria  collaborazione sarà il benvenuto.

La messa per i defunti sarà celebrata lunedì 2 novembre 2009 alle ore 11,30  da Don Pasquale Canal-Brunet.

I lavori di asfaltatura nel tratto Casette-Cappella proseguiranno ancora nella giornata di lunedì 12 ottobre.

Si avvisano coloro che salgono a Bourcet lungo la strada che unisce Villaretto all’alpe  Chaulières che dal 28/09/09 al 09/10/09 il tratto Cappella-Serre rimarrà chiuso per lavori di asfaltatura dal lunedì al venerdì dalle ore 08,00 alle ore 18,00.  La chiusura è regolamentata da apposita Ordinanza comunale.

SABATO:
giochi in piazza, grigliata presso il Rifugio Serafin, musica e danze
DOMENICA:
messa ore 11, pranzo presso il Rifugio Serafin, giochi in piazza, vendita prodotti tipici, degustazione di ‘Gofri’ (le tipiche cialde croccanti a nido d’ape).
Chiusura ore 18 ca. con la premiazione dei vincitori dei giochi

PARTECIPATE  NUMEROSI!!!

Nello scorso mese di aprile,  il Consiglio Direttivo della Società di Bourcet ha proceduto al rinnovo delle cariche. Confermato per il triennio 2009-2011 il Presidente Daniele Ribetto, è stato eletto Vice Presidente il neo Consigliere Stefano Raviol. Confermato Cassiere Mauro Charrier.

La Borgata di Chasteiran, che concorre all’assegnazione dei fondi messi a disposizione dal PSR Regionale, ha superato il filtro della Comunità Montana ed approda ora, con altre 4 borgate delle Valli Chisone e Germanasca (Didiero-Salza, Roberso-Massello, Trossieri-Perrero, Laux-Usseaux, ) al vaglio della Regione Piemonte. Fra qualche mese si saprà quali borgate (25 in tutta la Regione) saranno  state promosse e potranno beneficiare del Piano di Sviluppo Rurale.

Grande la soddisfazione del Sindaco R. Tron  e del Presidente della Società di Bourcet D. Ribetto, che ha collaborato alla presentazione della candidatura di Chasteiran, per il risultato ottenuto, che premia gli sforzi di tutti coloro che hanno lavorato alla stesura del progetto.

Il 29 marzo 2009 si è tenuta, presso la sede ANPI di Perosa Argentina,
l'annuale Assemblea dei Soci della Società Semplice di Bourcet,
con il seguente ordine del giorno:
  • Bilancio consuntivo anno 2008
  • Bilancio preventivo anno 2009
  • Rinnovo del Consiglio d'Amministrazione della Società
  • Varie ed eventuali.
Graditissimo ospite, il Sindaco di Roure,  sig. Rino Tron,
che ha manifestato il suo personale apprezzamento e quello
dell'Amministrazione comunale per l'attività svolta in questi
anni dalla Società.

La votazione per il rinnovo delle cariche ha dato il seguente
esito:
eletti 7 Consiglieri fra i 9 candidati
CHARRIER FRANCA
CHARRIER GIORGIO
CHARRIER IVO
CHARRIER MAURO
NEGRO IVO
RAVIOL STEFANO
RIBETTO DANIELE

Durante la riunione di Consiglio che si terrà lunedì prossimo
6 aprile,  gli eletti nomineranno il Presidente per il triennio
2009-2011.

Si pubblica in versione integrale il discorso di fine triennio
2006-2008 del Presidente uscente Daniele Ribetto.

Carissimi soci,

oggi è per me un onore presiedere l’ ultima Assemblea del triennio 2006-2008, ma è soprattutto una grande emozione presiedere la cinquantesima Assemblea da quando la Società Semplice fra i proprietari di immobili di Bourcet è nata. Infatti, nel lontano 20 settembre del 1959, nell’allora importante Albergo Centrale di Perosa Argentina, veniva fondata questa Società che nel corso degli anni, con continuità e con dedizione (tra gli inevitabili alti e bassi), ha comunque sempre difeso e promosso il territorio di Bourcet compatibilmente con le risorse umane e le disponibilità finanziarie avute a disposizione. Piuttosto, ricordo ancora, con un misto di nostalgia e di piacere, la mia prima Assemblea nel 1997 presso la Società operaia di Perosa Argentina: fu per me un trauma, ma fu anche una molla che mi diede quella carica che, nel trascorrere degli anni, mi ha sorretto ed appassionato fino ad oggi. Quell’occasione fu anche la prima volta che sfogliai lo Statuto costitutivo di questa società. Rammento benissimo che mi colpirono le motivazioni per le quali la società era stata a suo tempo fondata e gli scopi che essa si prefiggeva. Era evidente, che da parte dei fondatori, vi era stata la lucida percezione che la montagna tutta e le loro personali proprietà si stavano avviando inesorabilmente verso un totale ed irreversibile abbandono e verso un progressivo e rapido impoverimento. Queste persone, sentivano, in quel particolare momento, il forte bisogno di fronteggiare in qualche modo il perverso procedimento storico-sociale che era in atto. Sentivano la necessità di unirsi e di dare il via a delle iniziative che fossero in grado di convogliare verso il loro territorio quelle risorse pubbliche e private che altrimenti, senza una struttura, mai sarebbero arrivate. Oggi, a distanza di cinquant’ anni, le stesse e medesime parole contenute nello Statuto della nostra società le trovo scritte nel bando di concorso del P.S.R (Piano Sviluppo Rurale) regionale 2007-2013 sostenuto dai Fondi Europei. Cosa significa ciò? Significa che quelle persone avevano visto giusto e che avevano una grande dote: la lungimiranza. Avevano percepito che l’ unione delle proprietà e la comunione di intenti sarebbero state le uniche armi in grado di fronteggiare e di, se non proprio sconfiggere, almeno ritardare l’ abbandono e l’ incuria avanzanti. Questo per dimostrare l’ assoluta attualità e l’ assoluta validità del nostro Statuto! Oggi, 29 marzo 2009, siamo nel pieno della peggiore crisi economica, finanziaria e sociale che la storia del dopoguerra ricordi; ed è incredibile, anzi oserei dire paradossale, prendere mestamente atto che le realtà industriali, le fabbriche, le miniere, per le quali la popolazione di Bourcet aveva voltato le spalle alle sue borgate, oggi non esistono più. Hanno chiuso o se ne sono andate; e quelle pochissime rimaste stanno licenziando e sbarrando le porte. Il paradosso sta proprio nel fatto che, oggi, dopo cinquant’ anni, l’ azienda agricola neo costituita a Bourcet, nel suo Piano Programmatico presentato alla Regione Piemonte, ha denunciato in futuro la creazione di n. 6-10 nuovi posti di lavoro. E’ incredibile come la Storia, che è giusta e che non è assolutamente manipolabile, sia una ruota che gira e che, con caratteristiche diverse, torna sempre su se stessa punendo moralmente chi non ha creduto in lei. A proposito, mi viene alla mente il titolo di quel film: “L’ aura fai son vir “ perché sono convinto che non dobbiamo essere sordi al vento della storia ed alla sua voce. Sicuramente tutto ciò sta a dimostrare nuovamente quanto quei ventun uomini, riunitisi davanti al notaio cinquanta anni fa, fossero veramente lungimiranti: senza questa Società, oggi, a Bourcet, non ci sarebbe più nulla, sarebbe quasi tutto scomparso o diroccato. Ritengo sia quindi doveroso andare indietro con il pensiero e ringraziare tutte quelle persone che, nel trascorrere degli anni, si sono impegnate e prodigate affinchè questa struttura societaria arrivasse sino ad oggi. Un’ altra parola, contenuta sempre nello Statuto, dalla quale ero rimasto favorevolmente colpito era sicuramente il termine valorizzazione. Questo termine o scopo societario mi ha accompagnato durante tutti questi anni. Sono convinto che tutti coloro che appartengono a questa nostra Società, od in qualche modo ne sono coinvolti, devono avere questo termine ben presente in loro. Soprattutto tutti devono aver ben chiaro il significato della parola valorizzare. Io penso che in merito ci si debba chiarire una volta per tutte. Una cosa che ha valore è generalmente, nell’ etimologia umana, una cosa bella, gradevole, funzionale, desiderabile, appagante. Solitamente, ciò che è brutto, sgradevole, mal funzionante, non ha valore e tendenzialmente, naturalmente, si cerca di accantonarlo, di eliminarlo. Se noi applichiamo questo concetto al territorio che dobbiamo amministrare ed agli immobili che dobbiamo difendere e valorizzare ecco che si rende evidente che, quando chiunque di noi crea e costruisce qualcosa di brutto e non funzionale, automaticamente non ha rispettato gli scopi statutari ed ha lavorato contro lo spirito fondante della nostra Società. Quindi dev’essere chiaro il concetto che per ottemperare ai nostri doveri di consociati e per rispettare lo statuto che regola questa società è necessario e doveroso fare cose armoniose e funzionali in modo da valorizzare il territorio. Quindi, d’ora in avanti, visto che stiamo gareggiando per entrare nelle 25 più belle borgate del Piemonte e stiamo correndo per accedere ad ingenti fondi pubblici (altro scopo statutario) tutto ciò che sarà fatto dovrà assolutamente rispettare questi concetti. Stiamo elaborando un manuale di costruzione e restauro per il territorio di Bourcet al quale dovranno attenersi tutti coloro che abbiano intenzione di procedere al restauro di qualsiasi immobile. Questo “quaderno tecnico” conterrà tutti i metodi ed i materiali da costruzione da usare in futuro. Siccome sono state raccolte n. 9 adesioni per il P.S.R. della Regione Piemonte è nostra intenzione lavorare a stretto contatto con l’ente tecnico comunale per arrivare ad avere un’armonia di intenti ed una logica costruttiva su tutto il territorio. Ritengo che in questo modo lavoreremo appieno secondo i dettami dello statuto che chiedono: salvaguardia, difesa, valorizzazione degli immobili tramite i finanziamenti pubblici. E’ naturale che tali finanziamenti pubblici non arriveranno mai laddove non vi sia organizzazione, rispetto per l’ambiente, gusto per il bello e per l’armonia. Mi preme sottolineare l’eccellente grado di collaborazione raggiunto con l’Amministrazione Comunale che si è prodigata in passato (vedi eventi alluvionali) e si sta prodigando tuttora per accompagnare il nostro percorso e dare il più possibile concretezza alle nostre idee. E’ sicuramente un grande atto di fiducia delle istituzioni nei nostri confronti. Se Comune, Provincia e Regione prestano così attenzione alla nostra realtà, è comunque dovuto al fatto che ci stiamo muovendo nella giusta direzione. In merito al cammino della nostra Società sono veramente soddisfatto poiché, dopo anni di stasi e di “solite facce”, oggi, con noi, abbiamo alcuni volti nuovi, dei giovani. Forse stiamo voltando pagina. Spesso, nelle riunioni del nostro consiglio direttivo, le frasi ricorrenti erano “dopo di noi per Bourcet è finita”, o “ siamo gli ultimi a tenere in piedi la baracca”, o “ ai giovani Bourcet non interessa”. Personalmente non ho mai voluto credere e rassegnarmi a queste considerazioni. Ritengo che l’ interesse delle persone (specialmente dei giovani) debba essere il frutto di stimoli, di coinvolgimenti, di progetti da concretizzare, di sogni da realizzare, di scommesse da vincere. Sono procedimenti lunghi ed elaborati da consolidare e non sempre portano a risultati scontati. Sono altresì convinto che, se saremo in grado di creare degli obiettivi raggiungibili e di camminare insieme, avremo la possibilità di ottenere, nel volgere di poco tempo, un gruppo dirigenziale costituito da elementi di provata esperienza e da giovani appassionati e promettenti. Alla base di tutta la nostra attività ci devono essere progetti reali ed ambiziosi, ma anche una grande umiltà ed una grande comunione di intenti. Dobbiamo essere coscienti che alla base di ogni evoluzione vi è sempre una rivoluzione e, oggi, la vera rivoluzione di Bourcet sta proprio nel rispetto di quel vecchio Statuto che nel corso degli anni poco è stato consultato e rispettato. Difesa, salvaguardia, recupero, valorizzazione, questa è per noi l’ evoluzione e allo stesso tempo è anche la rivoluzione. La neo costituenda azienda agricola, la partecipazione alla corsa per le migliori borgate della Regione e l’ attività annuale sono episodi nuovi che vanno decisamente in questa direzione e sono nel contempo anche delle rivoluzioni per un territorio abituato all’ immobilismo e al deterioramento strisciante. Ritengo che i tempi siano maturi per dare finalmente una svolta alla nostra azione che per anni è stata sì laboriosa ed appassionata, ma, comunque, anche forse un po’ troppo timida e scontata. Personalmente ho lavorato anni per compattare un gruppo che ho trovato, al momento della mia prima elezione, scoordinato e sfilacciato. Oggi, si è formato un gruppo affiatato ed appassionato: grazie soprattutto al restauro della chiesa (che io definisco assolutamente miracoloso di questi tempi) le persone hanno assaporato il gusto di lavorare insieme ed il sapore unico che sta nel raggiungimento di un traguardo ambizioso. Oggi, a mio parere, possiamo guardare avanti e finalmente iniziare a fare progetti concreti e realizzabili. A conclusione di queste mie considerazioni e di questi miei ragionamenti, desidero affrontare a viso aperto un argomento che mi sta a cuore. Alcune persone, molto velatamente, ma con convinzione, mi stanno un po’ accusando di favoritismi e di “partigianeria” in quanto, a loro modo di pensare, non uso le stesse attenzioni e non devolvo le stesse energie nei confronti di tutte le borgate di Bourcet. Io, a tal proposito, coltivo una mia ben precisa teoria ed attuo una mia ben meditata strategia. Bourcet è, per me, un treno fermo sui binari della storia. Questo convoglio, come tutti i convogli, ha una locomotiva, che si chiama Chasteiran, e tre vagoni che si chiamano Sappè, Chezalet e Casette. Questo treno, che in tutti questi anni è stato tenuto dalla nostra Società faticosamente in vita e decorosamente attivo, è in verità un convoglio che quasi non si è mosso dal posto e che ultimamente ha visto sfrecciargli accanto altri treni che erano nelle sue condizioni. Oggi, Bourcet deve muoversi o non avrà scampo e, malgrado la sua bellezza e la sua importanza storica, cadrà a pezzi su un dimenticato binario morto. La logica dice che, quando un treno deve partire, in primis deve muoversi la locomotiva e poi i vagoni; questi ultimi, da soli, non potranno mai muoversi ed iniziare alcun viaggio. Dobbiamo essere tutti coscienti che, oggi, con la situazione odierna, per rimettere in moto, anzi in velocità, un convoglio fermo da quasi cinquant’ anni occorrono grande metodologia, capacità imprenditoriale, e molte risorse finanziarie. Solamente la passione e la volontà non sono assolutamente sufficienti a farlo muovere. Essi sono fattori importanti, certamente primari, ma non determinanti ai fini di una buona riuscita. Sono le scintille, ma non il carburante. Il propellente sono le risorse finanziarie e la capacità imprenditoriale. E’ scontato ed evidente che più la locomotiva si muoverà velocemente e più i vagoni avranno velocità anche loro e più avranno chances di riemergere dall’ immobilismo. Rimettere in moto un qualsiasi sistema che si è inceppato è una questione di testa, di scelte azzeccate, di metodo e non di cuore. Sono cosciente che con il cuore ognuno di noi vorrebbe veder realizzato ciò che più ama, che è dentro di lui e per la cui causa ha lottato tanto, ma tutti hanno il dovere di capire che le scelte vincenti hanno sempre dietro di loro una strategia ed una metodologia ben precisa studiate a tavolino. L’ improvvisazione e l’ emotività non hanno mai portato lontano. Per i vagoni Chezalet, Casette, Sappè, per la loro rinascita occorrono progetti mirati e sostenibili. Essendo che non hanno residenti, non hanno attività ed hanno un alto tasso di case fatiscenti o diroccate non possono essere inseriti nel P.S.R., ma per loro si dovranno seguire delle logiche diverse ( vedi Ecomusei). Si dovranno stilare progetti sostenibili e rimettere in sesto e rendere attivi, per ogni borgata, dei ben precisi “ punti di riferimento” e poi far ruotare attorno a questi la rinascita del borgo.( Ad esempio per il Chezalet la gloriosa e storica Osteria del Carabiniere). Saranno quindi procedimenti lunghi e complessi, ma non irrealizzabili. Io personalmente ci credo e sono sicuro che mi batterò strenuamente affinchè questi traguardi vengano raggiunti. Si è parlato, in tutta questa esposizione, di ingenti investimenti e di elevate risorse finanziarie: la nostra Società, (essendo che non ha assolutamente la possibilità di averle o anche solo di maturarle) non avrà quindi un ruolo di sponsor o di investor, ma di controllo, di coordinamento e di certificazione. Proprio per questo motivo, il Consiglio di amministrazione entrante (visto che oggi è giorno di rinnovo), dovrà essere composto da persone appassionate e disponibili che credono nella fattibilità dei progetti e nella futuribilità del territorio. E’ decisivo, quindi, che le persone che si candideranno per il ruolo di Consigliere abbiano ben presente l’ importanza che riveste la loro candidatura per il futuro della Società e la forte presa d’ impegno che ne deriva. Dovranno lavorare nel prossimo triennio con estrema passione, con spirito di sacrificio e con grande lungimiranza ( la stessa che ebbero i soci fondatori cinquant’anni fa) poiché avranno l’ impegno di “traghettare” questo valoroso territorio oltre le secche della Storia nelle quali per tanti anni si è arenato e farlo ripartire in un nuovo viaggio. Dovranno tutti, indistintamente tutti, rinunciare alle prese di posizione vecchie e superate; dovranno svestirsi di quegli abiti lisi e rappezzati che hanno contraddistinto le passate gestioni, dovranno guardare con spirito diverso le innovazioni e dovranno soprattutto accogliere con amicizia e con fattiva collaborazione tutti coloro che si avvicineranno a questa terra e che si adopereranno per salvarla. Il futuro di Bourcet è nelle mani di tutti quegli uomini di buona volontà che credono nel futuro e nel cammino dell’ uomo. Daniele Ribetto

Il Programma di Sviluppo Rurale PSR 2007/2013 – Misura 322 relativa allo sviluppo e rinnovamento dei villaggi montani, vede la borgata di Chasteiran concorrere al bando per accedere ai finanziamenti di complessivi 43 milioni di euro che verranno concessi dalla Regione a 25 progetti selezionati fra tutti quelli che verranno presentati dai Comuni appartenenti alle 48 Comunità montane piemontesi volti al miglioramento della qualità della vita nelle borgate del territorio montano, incentivando l’insediamento di nuove imprenditorialità e/o nuclei familiari ed alla rivitalizzazione delle borgate attraverso la realizzazione di interventi integrati miranti al sostegno delle attività (produttive, culturali, ambientali, di servizio) nonchè al recupero (architettonico e funzionale) delle strutture ed infrastrutture singole e collettive.  Gli interventi specifici possono essere riassunti come segue:  adeguamento/rifacimento/realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, adeguamento/rifacimento/qualificazione degli spazi aperti ad uso pubblico della borgata, recupero e restauro conservativo di manufatti di pregio architettonico/artistico, interventi di recupero di edifici di proprietà privata, sostegno alla creazione ed allo sviluppo di microimprese.

In Val Chisone ben 8 Comuni sono intenzionanti a presentare un progetto. Il Comune di Roure dovrà vedersela con Salza (Didiero), Massello (Roberso), Usseaux (Laux), Fenestrelle (Villecloze),  Perrero (Trossieri), Pinasca (Serre Moretto), Pragelato (Souchères Basses). I criteri di priorità sono: borgate di piccole dimensioni, aventi una trascurabile presenza di edifici diroccati e servite da infrastrutture d’accesso normalmente transitabili, borgate di particolare pregio architettonico (con testimonianze architettonico-materiali di un certo valore storico) e nuclei di antica formazione, borgate che possiedano un certo livello di ‘vitalità’  (numero di abitanti, numero di attività imprenditoriali presenti). Verranno inoltre favoriti i programmi di intervento che prevedano la compartecipazione di altri soggetti cofinanziatori, la cui realizzazione comporti la creazione (o la rilocalizzazione) di attività imprenditoriali, i cui progetti coinvolgano il maggior numero di abitanti della borgata in questione e che prevedano, nella realizzazione degli interventi, l’utilizzazione di soluzioni tecnologiche ecosotenibili.

Chasteiran ha dalla sua una progettualità interessante avanzata dalla  neonata Azienda agricola ed una storicità invidiabile, oltre alla volontà di diversi privati di restaurare le loro abitazioni, ma non sarà facile sbaragliare i concorrenti.

Le nevicate d’altri tempi di quest’inverno hanno sepolto Bourcet sotto una spessa coltre bianca…

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